I miei Scritti

L'antica arte taoistica del cibo
Angelo Cospito - SBC Edizioni - ISBN: 9788863474718



Quale cibo per ritrovare saggezza ed equilibrio?
Angelo Cospito - SBC Edizioni - ISBN: 978-88-6347-448-0






Filosofia delle emozioni
Angelo Cospito - SBC Edizioni - ISBN 9788863474336
Le emozioni lavano via ogni sasso, anche i più piccoli, e spazzano ogni diga, ogni muro. Certo a volte ti feriscono, ti fanno soffrire ed è facile tornare indietro. Quando il cuore ha battuto ogni sentiero dell'Anima, quando ogni gioco ha svelato i suoi trucchi e non ci sono più né lacrime da versare né illusioni da servire, solo allora sboccia il fiore della nuova identità. Impersonale e stabile, radicata nelle leggi del Cosmo e nella Verità




Emozione, non Passione:
Viaggio nel mondo emozionale della Medicina Tradizionale Cinese
Angelo Cospito - Edizioni SELECTA MEDICA. 2004

Il libro vuole essere un primo tentativo di fornire all'uomo occidentale, immerso nella varietà  dei suoi stress quotidiani, la possibilità  di riflettere in modo nuovo su se stesso e sulle patologie fisiche ed emozionali che ormai sono presenti in ognuno di noi.
Ogni essere umano è il risultato del suo passato, del modo in cui vive il presente e di cosa si aspetta dal suo futuro. Purtroppo, totalmente immersi ed assorbiti dalla nostra vita, spesso ci dimentichiamo i saggi insegnamenti di chi ha vissuto prima di noi e non ci rendiamo conto che se non abbiamo cura di noi stessi attraverso l'alimentazione, la respirazione, sane abitudini fisiche e mentali, una corretta sessualità , non ci potrà  mai essere il futuro a cui tanto aspiriamo.
Di questo se ne erano resi conto molti secoli fa gli orientali che, attraverso la loro concezione della  vita, miravano già  allora a diffondere una medicina preventiva piuttosto che curativa. Scopo di questo libro è proprio quello di fornire a chi vorrà  coglierli gli strumenti per operare in maniera preventiva sulla propria salute fisica e psichica.




Anime che scrivono
Angelo Cospito - SBC Edizioni - ISBN 9788863474268

Mi ricordo della prima volta che l’ho incontrata, ero appena adolescente. Mi dissero: “Questa è tua madre”. Mi guardò negli occhi e non parlò; dopo un’ora di silenzio le chiesi: “Perché non parli?” Le scese una lacrima e con la mano mi accarezzò il viso. Non capivo. “Sei arrabbiata con me? Vuoi che me ne vada? Cosa ti ho fatto?” L’abbracciai, come se una forza dentro mi spingesse tra sue braccia. Non la chiamai mamma ma Olivia, forse per distinguerla dalle altre mamme che parlavano. Perché a Olivia, perché proprio a mia madre? Mi chiedevo.







Nuvole in catene

Nuvole in catene
Angelo Cospito
SBC Edizioni.
ISBN 9788863474237

http://ecx.images-amazon.com/images/I/8118Te2y-%2BL.jpg

“Questa storia è iniziata anni fa, forse con una borsa rossa, forse con una di iuta, o forse non c’era neanche una borsa perché non c’erano i soldi per comprarla” Ma la storia è iniziata sicuramente, un protagonista che non sapeva ancora che sarebbe diventato tale, anzi non sapeva neanche di poter vivere, giacché non poteva avere senso una vita come quella che era stata disposta per lui da chissà quale disegno del destino. Già, quel famoso destino che ad alcuni dà e ad altri toglie, anche se nella realtà dà e toglie a tutti noi. A lui aveva, almeno in apparenza negato tutto: una casa, una famiglia stabile e gli affetti. In serbo per lui c’erano l’abbandono, la violenza e tanta miseria, la solitudine, la paura e il silenzio. Tanto silenzio!

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I libri pubblicati sono disponibili sui siti dei rispettivi EDITORI e su altri cataloghi online, come ad esempio quelli di HOEPLI o di UNILIBRO
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‘UOMO O MACCHINA?’ di ANGELO COSPITO
“Alla Ricerca dell’Ultimo Super-Eroe”
“E’ ormai innegabile che noi viviamo nell’era della tecnologia, dei computer, della telefonia sempre più all’avanguardia e questa è sicuramente una gran forma di progresso, ma, quando rifletto su questa epoca di grandi innovazioni, mi sorge spontaneo un interrogativo: l’Uomo è stato in grado di adattarsi a questi cambiamenti e se ciò è avvenuto in che modo si è manifestato? Un antico detto classico afferma che “Per realizzare se stesso l’Uomo deve prima di tutto restare fedele al suo sé più intimo e vero. Se nega se stesso non può aiutare gli altri”. Riflettendo su queste parole, per una strana, ma non poi tanto, associazione di idee, mi viene in mente uno degli eventi cinematografici di questi anni che, per il suo successo, non solo ha registrato incassi da record, ma ha dato anche origine ad una continuazione sullo stesso tema: il film MATRIX.

Film certamente molto spettacolare per i suoi effetti speciali, che sono stati via resi sempre più ricercati nelle ultime edizioni, ma anche film dal tema che, se in apparenza sembra solo essere una lotta tra due mondi, ossia quello dell’Uomo e quello delle Macchine, in realtà è molto più profondo, perché evidenzia il disperato tentativo dell’ Uomo di non essere ridotto ad un essere programmato, quindi ad un essere non più pensante e soprattutto non più libero. Certamente se il regista ha voluto portare sullo schermo questa storia, non ha solo attinto alla sua fantasia, ma ha probabilmente osservato attentamente il graduale ma inesorabile “adattamento “ che l’Uomo moderno sta manifestando nei confronti del suo ambiente senza avere il tempo di metabolizzarlo nella giusta maniera. Quanto infatti riesce ancora l’Uomo ad essere se stesso con la propria individualità, con il proprio modo di pensare senza adattarsi passivamente alle mode, alle tendenze, alle idee che giorno per giorno s’insinuano nel suo essere più intimo e che, se da un lato lo fanno sentire sociale e culturalmente adeguato, dall’ altro gli tolgono , poco per volta la sua originalità, ma soprattutto la sua “forza “? Uniformandosi alla moltitudine più in fretta di quanto egli possa immaginare è chiaro che non esiste il tempo di poter rielaborare le informazioni provenienti dall’esterno adattandole al proprio essere. Quando ciò avviene l’ Uomo cade in una specie di torpore dal quale è necessario risvegliarlo e chi può farlo meglio di un super-eroe, di un risvegliato, di un “eletto”? L’eletto è proprio Matrix che da una parte, comunicando con un “ oracolo “, mantiene vivo il legame con la Tradizione, con i valori tipicamente umani, e dall’altro combatte con un gruppo di fedeli seguaci la prorompente e distruttiva invasione delle macchine. Se da un lato questa storia può sembrare un remake di lotte anacronistiche d’altri tempi, di storie da super-eroi, dall’altro mette in evidenza la “forza”dell’Uomo, la sua determinazione che in ogni epoca ha creato dei grandi sovvertimenti socio-culturali necessari al perpetuamente della vita stessa evitando ogni forma di stagnazione, cercando però di non scordare e soprattutto di non rinnegare le proprie radici. Ogni volta che l’Uomo ha perso i propri punti di riferimento, si è sempre manifestato, ovviamente con differenti modalità, una forma di “ disagio “. Dal mio punto di vista, il successo di Matrix è proprio da ricercarsi nella sua testimonianza del disagio dell’Uomo moderno di non poter più e di non saper più comunicare a livello fisico, mentale, ma soprattutto emozionale con gli altri esseri umani. In un “programma” non c’è spazio per l’ emozione. Quello che conta è reagire in modo “conforme” allo standard ad input ben specifico. Eppure gioia, paura, tristezza, rabbia, sono tutte reazioni più che naturali nell’essere umano, anzi sono le sole reazioni che gli possono ancora far sentire che il proprio corpo esiste. Il fatto che esse siano così importanti ed influenti nell’Uomo, ce lo dimostra il fatto che esse possono diventare fonte di malattia nel caso in cui rimangono inespresse per troppo tempo. Guardando Matrix tutti noi ci possiamo rendere conto di correre il rischio di diventare dei bei programmi costretti negli stretti e frenetici ritmi quotidiani. Ma per andare dove? Per fare cosa? Per arrivare forse alla fine di una vita ed accorgerci di non aver vissuto la nostra, ma quella degli altri? Forse è il tempo di riflettere che è molto più importante cercare di ottenere ciò che si ama piuttosto che essere costretti ad amare ciò che si ottiene”.
Angelo Cospito

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"IL VIAGGIO DELL'ESSERE UMANO" di Angelo Cospito


Il mio insegnante diceva sempre questa frase: ”Siamo i guaritori di noi stessi”.
Per guarire qualcuno, devi prima comprendere, conoscere, sapere perché le persone soffrono. Se, guarendole, puoi mostrare loro come fermare la sofferenza, hai adempiuto al tuo compito di medico”. Imparai che al centro di ogni sofferenza c’è un rimedio, quello spirituale.  Il corpus di queste conoscenze sono la meditazione e la generazione della compassione risorse, senza le quali, la conoscenza potrebbe facilmente venire usata in maniera deviata.
L’arte di curare non si insegna. Essa consiste in un flusso continuo d’energia che scorre a partire dalla consapevolezza umana nel mondo naturale e in quello costruito dall’essere umano.

Attraverso le tecniche e la osservazione appresa attraverso la medicina, si può imparare a connettersi con questo flusso d’energia.
L’arte di curare è un aspetto dell’amore, di una compassione che si espande e che deriva dalla consapevolezza che porta alla conoscenza.
Curare è un atto di conoscenza di sé. Noi siamo i guaritori di noi stessi. Quando capiamo che abbiamo bisogno di cure, attiviamo la medicazione all’interno di noi stessi: questo risveglia la conoscenza di chi noi siamo. Un processo individuale che può essere stimolato dal medico che risponde alla richiesta d’aiuto di un paziente. Mentre studiavo, maturava la conoscenza che avevo di me stesso e, anno dopo anno, aumentava la mia consapevolezza dell’immensa profondità della medicina Orientale che però mi diceva: “non rinnegare la tua cultura, impara da essa quanto più puoi”. “Prova a creare un’unione tra quello che ho cercato di insegnarti e ciò che è in Occidente".

Come la malattia si fa strada nei nostri corpi.

Nel tempo, le esperienze negative o molto intense, i periodi belli o brutti, stordiscono lentamente il corpo e la mente. S’infiltrano nel sistema nervoso centrale dei nostri corpi e lasciano dietro di loro la propria traccia sotto forma di energie profondamente radicate che dimorano nelle più remote parti della nostra personalità. Secondo la Medicina Orientale, questi antichi segni del corpo e della mente creano ciarpame emozionale e spirituale che, con il tempo, si trasforma in malattia fisica o emotiva oppure in circostanze negative della vita. La salute è una marea. È un processo, non un’esperienza statica o costante. Lo stato dell’energia di ogni persona è in continuo mutamento, in un incessante salire e scendere, aumentare e diminuire. Quando l’energia scende sotto un certo livello, che varia da persona a persona, si avvertono i primi segni di malessere.
La malattia può impiegare parecchio tempo a manifestarsi in forma materiale e può non essere immediatamente evidente. Molte persone conducono la loro vita quotidiana apparendo perfettamente in salute dall’esterno ma possono nascondere nell’intimo dell’animo un problema emotivo profondamente radicato o un cancro invisibile che le porta vicino alla morte. Alcuni permettono allo stress, una delle influenze più dannose per la nostra salute dei tempi moderni, di corrompere e spandersi all’interno, cosicché anni dopo si ritrovano consumati e malati. Prevenire le cause della malattia significa sapere come prevenire i modelli emozionali e comportamentali inadatti, in modo che le nostre vite divengano più armoniose e bilanciate. La negatività e il pregiudizio sono strettamente correlati. Le persone sono unite più dai loro pregiudizi, d’ogni tipo, che da qualsiasi altro fattore comune. Il pregiudizio reprime chiunque lo sperimenti in uno stato d’inutilità e frivolezza. La malattia può essere vista come un pregiudizio verso noi stessi. Attraverso la comprensione di come noi ci prendiamo cura di noi stessi, impariamo le fondamenta della salute e della malattia e questo, a sua volta, ci mostrerà come noi stessi creiamo i nostri modelli subconsci.

Il viaggio della vita è un’esperienza spirituale
Noi ci vediamo come carne e ossa ma, in realtà, gli esseri umani sono consapevolezza, quella che ha trovato il modo di esprimersi in questo mondo materiale assumendo una forma fisica. Al di sotto di tutte le costruzioni fisiche e mentali della nostra vita quotidiana, su questa terra esiste una consapevolezza spirituale pura e aperta. Questo è uno stato mentale naturale che è sempre presente in ogni persona, ordito nella stoffa delle nostre esistenze. Questa dualità può creare caos e sofferenza. La malattia è spesso condotta dalle nostre menti, emozioni e abitudini che si sovrappongono alla pura consapevolezza di noi stessi ma la nostra innata spiritualità può creare ordine e bellezza. Comprendere che ogni essere vivente ha questo infinito potenziale è al centro dell’insegnamento spirituale.
Lo scopo d’ogni pratica spirituale, dovrebbe essere quella di aiutarci a godere la vita che abbiamo. Ciò che conta è evitare di essere intrappolati dal futuro, perché il futuro, e con esso il passato, sono solo creazioni della nostra immaginazione. Per essere felici dobbiamo prima  permettere a noi stessi di esserlo, adesso. Quindi dimentichiamo i pensieri come: "sarei così felice se solo accadesse..." e “ero così felice quando le cose erano diverse…” tutto ciò che hai è l’adesso.
Dunque, accettati senza abbellimenti o rimpianti. Inizia a prefiggerti lo scopo di sperimentare la vita di tutti i giorni nella maniera più aperta e diretta possibile. Dal momento in cui ti svegli al momento in cui vai a dormire, permetti a ogni esperienza di venire a te senza giudicare. La chiave è l’accettazione. Accettare qualsiasi cosa ci accada, è difficile all’inizio. Come a chiunque, ti farà paura la sola idea, ma gradualmente, man mano che abbatterai le barriere costruite in anni di abitudine, inizierai a essere meno reattivo verso il mondo che ti circonda. Spesso viviamo le nostre esistenze in uno stato di continua reazione alle esperienze. Se ci causano dolore ci adiriamo, soffriamo, piangiamo, temiamo per la nostra esistenza. Queste risposte reattive accentuano e acuiscono i sottili legami con la nostra sofferenza. Che siano eventi grandi o piccoli della vita, il risultato finale è lo stesso. L’accettazione toglie il pungolo della reattività e crea per noi una prospettiva sul modo in cui facciamo accadere le nostre vite.
Vivi ogni giorno non come se fosse l’ultimo, o come se non avessi mai vissuto prima, ma per quello che è: un’esperienza sconosciuta, potenzialmente in grado di offrire una connessione alla tua umanità e felicità.

La vitalità e l’arte di vivere bene
Vivere bene è un’arte, non è solo abilità, coinvolge tre fattori principali: le altre persone, te stesso e la vitalità. Se desideri praticare l’arte devi conoscere le sue componenti. Il mio insegnante mi ripeteva sempre che ci sono nove tipi di attività, tutti connessi ai nostri stati di vitalità fisica, emotiva e psicologica.

I nove tipi di attività riguardano:
  1. Cibo e dieta
  2. Comportamento
  3. Lavoro/carriera
  4. Il nostro mondo interiore
  5. Bisogni e credi spirituali
  6. Generosità e compassione
  7. Disciplina mentale
  8. Felicità
  9. Dividere, dare e ricevere.
Angelo Cospito




ALTRE PUBBLICAZIONI:

Sanità e detenzione
Angelo Cospito - In: TECNICA OSPEDALIERA, Settembre 2012

Le cinque costituzioni dell'agopuntura in Medicina Tradizionale Cinese
Angelo Cospito - In: UN CUORE PER MILANO, Gennaio 2012

Integrazione della MTC nella pratica medica in ambiente penitenziario
Angelo Cospito - In: UN CUORE PER MILANO, Dicembre 2010

Il rischio Legionella nelle comunità penitenziarie
Angelo Cospito - In: U.O.S.P. - Attività di formazione presso Amm.ne penitenziaria della Lombardia, Ottobre 2010

Energie e meridiani in M.T.C.
Angelo Cospito - In: RIVISTA ITALIANA DI AGOPUNTURA, Aprile 2010

Zang e Fu. Organi e visceri: 
la loro relazione all'interno del pensiero medico-filosofico cinese
Angelo Cospito - In: UN CUORE PER MILANO, Ottobre 2009

Gli SHEN tra filosofia e medicina
Angelo Cospito - In: UN CUORE PER MILANO, Luglio 2009

Sanità Lombardia: dietro le sbarre cardiologo a 'domicilio' con la Telemedicina
Angelo Cospito -In: intervista su ADNKRONOS Salute, 3.10.2008
riportata sul sito  www.sindacatomedicitaliani.it del Sindacato Medici Italiani

La confluenza nel S. S. N. è monca senza i medici del carcere
Angelo Cospito - In: CORRIERE MEDICO, numero del 2.10.2008

Il medico penitenziario tra passato presente e futuro
Angelo Caspito - In: RISTRETTI NEWS, dal sito www.ristretti.it, Settembre 2008

Cuore, il check-up oltre le sbarre
Angelo Cospito - In: articolo di Federica Meta su CORRIERE delle COMUNICAZIONI, n°4. 26 febbraio - 11 marzo 2007

Incompatibilità tra carcere e salute: problema solo medico?
Angelo Cospito - In: articolo di Redattore Sociale su IL DUE - NET MAGAZINE DI SAN VITTORE (www.ildue.it) relativo al convegno "Incompatibilità delle condizioni di salute con il regime detentivo", promosso dalla ASL Città di Milano presso l'Ospedale militare di Milano, 29 Ottobre 2004